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L'ultimo sforzo
Penati e Fassino hanno chiuso la campagna in piazza San Paolo
di JLV


Angelo Signorelli con il sindaco Michele Faglia

Giovedì all'una, dopo la toccante cerimonia della consegna dei “Giovannino d'oro” nella festosa cornice dell'Arengario: alla memoria di Pia Grande, già assessore allo sport di questa amministrazione, recentemente scomparsa nel rimpianto di tutti, ad Angelo Signorelli, deportato assieme al fratello a Mauthausen e Gusen a 17 anni a seguito degli scioperi del marzo 1944, che continua a portare la sua testimonianza nelle scuole e a Beppe Colombo, “storico” direttore della Biblioteca Civica sempre impegnato nel campo della cultura ma anche dell'impegno sociale, un incontro di altro genere in piazza San Paolo.

Michele Faglia, Patrizia Toia, Filippo Penati e Pietro Fassino

Comizio del candidato presidente Filippo Penati, di Pietro Fassino e Patrizia Toia, nuova parlamentare europea. Comizio alla vecchia maniera, seppure senza un vero e proprio palco, ma con le rosse bandiere dei DS e quelle dell'Ulivo sventolanti ad una brezza amica, con il bravo Pippo Civati a fare gli onori di casa. Ma era presente anche Michele Faglia, e Fassino ha ricordato come il vento del cambiamento sia iniziato proprio con l'entusiasmante vittoria di Monza, nonostante lui Fassino, durante tutto il discorso, l'avesse chiamato Foglia…
E c'erano a portare testimonianza anche numerosi altri sindaci del centro sinistra della Brianza, vecchi ed appena eletti al primo turno, senza ballottaggio.

Ha parlato per prima una brillante Patrizia Toia, cui ha fatto seguito un arrochito ma caricatissimo Filippo Penati ed infine il lucido e coinvolgente Pietro Fassino, con la sua pronuncia piemontese che un po' si sente. Ma il discorso era semplice, la differenza con la candidata della destra, pardon centrodestra, abissale: la preparazione, la competenza, il rigore, il programma, la concretezza, l'attenzione sociale, contro il contrario di tutto ciò. La Colli non era mai stata un'amministratrice, e purtroppo si è visto, ma il grave è che in questi cinque anni non ha proprio imparato ad esserlo. E poi l'indicazione da parte di Penati, oltre che del programma, del futuro vicepresidente e di alcuni componenti della giunta, contro il silenzio totale della controparte che avrebbe grossi problemi ad accontentare la pletora di partiti e movimenti alle sue spalle.

Ma non si deve dare nulla per scontato, sarà la volta buona ma bisogna combattere fino all'ultimo, non deve mancare neppure un voto di quelli dati a Penati al primo turno, e molti leghisti, che hanno combattuto la Colli fino a dieci giorni fa, potranno forse decidere, se non di votare Penati, il cui programma è certamente vicino in molti punti alle aspirazioni popolari della Lega, di non dare il voto alla Colli.

E per concludere un pranzo di un centinaio di persone sempre in piazza San Paolo ai tavolini del Prater: il classico risotto, roast-beef con patatine e dessert, con vino bianco ghiacciato, anche un'occasione per festeggiare il neo “Giovannino” Angelo Signorelli che ha regalato a Fassino una copia del suo libro "A Gusen il mio nome è diventato un numero".

JLV


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  25 giugno 2004